Introduzione Sussidio NATALE

Il tempo di Natale ha inizio con i Primi Vespri del Natale del Signore e termina con la domenica dopo l’Epifania, ossia la festa del Battesimo del Signore (cf. Norme per l’anno liturgico e il calendario, 33). La memoria annuale della nascita del Salvatore e delle sue prime manifestazioni costituisce per la Chiesa, dopo la rievocazione del mistero pasquale, la celebrazione liturgica più importante e come tale esige un’intensa e consapevole partecipazione dell’intera comunità cristiana.

Il presente sussidio liturgico intende evidenziare per ciascuna celebrazione i temi salienti, le fondamentali dimensioni rituali e le opportune attenzioni relative all’ars celebrandi. È evidente come il sussidio debba essere necessariamente adattato alle singole espressioni e tradizioni locali che proprio nel tempo di Natale rivestono una significativa rilevanza.

Indicazioni generali per le celebrazioni eucaristiche nel tempo di Natale

Di seguito sono evidenziate alcune indicazioni di carattere generale per le celebrazioni eucaristiche nel tempo di Natale. Le indicazioni specifiche per le singole solennità/feste saranno precisate nella parte corrispondente a ciascuna solennità.

Riti di introduzione

 Atto penitenziale

Si ricorda che durante il tempo di Natale è possibile avvalersi dei due schemi “propri” proposti dal MR, nella terza formula dell’atto penitenziale. Essi sottolineano i temi della figliolanza di Gesù, il suo abbassamento nel condividere la condizione umana, il suo essere principio e fonte di unità e di pace.

 

Signore, Figlio di Dio,

che nascendo da Maria Vergine

ti sei fatto nostro fratello,

abbi pietà di noi.

 

Cristo, Figlio dell’uomo,

che conosci e comprendi

la nostra debolezza,

abbi pietà di noi.

 

Signore, Figlio primogenito del Padre,

che fai di noi una sola famiglia,

abbi pietà di noi.

 

Signore, re della pace,

abbi pietà di noi.

 

Cristo, luce nelle tenebre,

abbi pietà di noi.

 

Signore, immagine dell’uomo nuovo,

abbi pietà di noi.

 

Gloria

Quando previsto, durante tutto il tempo di Natale (e soprattutto nella Messa della notte di Natale) è opportuno dare una particolare attenzione al canto del Gloria. Si tratta di un inno antichissimo e venerabile che non può essere sostituito con un altro.  Attraverso quest’inno la Chiesa, radunata nello Spirito Santo, glorifica e supplica Dio Padre e l’Agnello (cf. OGMR, 53). Esso richiama, nel suo incipit, il canto degli angeli nella notte santa (cf. Lc 2,14).

Liturgia Eucaristica

 Prefazi

Il MR prevede per il tempo di Natale quattro prefazi (tre “di Natale” e uno “dell’Epifania”). I “titoli” dei prefazi sottolineano i temi centrali del testo: Cristo luce (prefazio di Natale I); Nell’incarnazione Cristo reintegra l’universo (prefazio di Natale II); Il misterioso scambio che ci ha redenti (prefazio di Natale III); Cristo luce di tutti i popoli (prefazio dell’Epifania).

Scambio della pace

La pace è indubbiamente uno dei valori insiti nel mistero del Natale (cf. Direttorio su pietà popolare e liturgia, 108). Come ci ricordano le antifone di ingresso proposte per la Messa della notte e per la Messa dell’aurora, «oggi la vera pace è scesa a noi dal cielo» e «è nato per noi il Signore; Dio onnipotente sarà il suo nome, Principe della pace, Padre dell’eternità». A partire da questo, è bene prestare attenzione allo scambio della pace (nel contesto dei riti di comunione): ciò non significa aggiungere ulteriori elementi (come il canto) ma sensibilizzare i fedeli a vivere consapevolmente il gesto pur mantenendo la dovuta compostezza e sobrietà.

Benedizione delle famiglie e dei bambini nel tempo di Natale

Il Benedizionale suggerisce due benedizioni pastoralmente opportune nel tempo di Natale: la benedizione delle  famiglie per la festa della Santa Famiglia, la benedizione dei bambini.

Benedizione dei Bambini

Il Benedizionale (pag. 251-255) riporta il rito della benedizione dei bambini nel tempo di Natale. La celebrazione è strutturata nel seguente modo: riti di introduzione, liturgia della Parola, preghiera di benedizione. Il rito si conclude suggerendo la possibilità di baciare l’immagine di Gesù Bambino. Laddove vi è la consuetudine si potrebbe collocare la celebrazione nella solennità della Epifania del Signore (Giornata mondiale dell’infanzia missionaria), nella festa del Santi Innocenti o in altro giorno adatto del tempo di Natale.

Importanza del presepio e/o dell’immagine del Bambino

Il presepio contraddistingue il periodo natalizio pressoché in ogni chiesa. Sovente rimane un elemento coreografico non valorizzato a sufficienza durante le celebrazioni. A tal riguardo si suggerisce di evidenziare la preparazione del presepio (nel tempo di Avvento), la collocazione del Bambino nella Messa della notte di Natale, la venerazione dell’immagine del Bambino al termine della celebrazione eucaristica (per esempio a Natale e all’Epifania) o in altra celebrazione adatta.

Cura dell’addobbo floreale e delle luci

Addobbo floreale

I Praenotanda al MR, invitando alla moderazione e alla sobrietà dell’addobbo floreale per l’Avvento, chiedono però di mettere in evidenza la gioia piena della natività del Signore (cf. OGMR, 305). È necessario dunque creare un ambiente che sia veramente immagine di questa grande gioia, con tutti i segni e i simboli propri di questa festa.

La Luce

Tra i simboli propri del Natale vi è certamente quello della luce che, come ricordava Benedetto XVI durante l’udienza generale del 21 Dicembre 2005,  «Evoca una realtà che tocca l’intimo dell’uomo: la luce del bene che vince il male, dell’amore che supera l’odio, della vita che sconfigge la morte. A questa luce interiore – continuava Benedetto XVI – fa pensare il Natale che torna a riproporci l’annuncio della definitiva vittoria dell’amore di Dio sul peccato e la morte. Il Salvatore stesso, atteso dalle genti, è salutato come “Astro sorgente”, la stella che indica la via e guida gli uomini, viandanti tra le oscurità e i pericoli del mondo, verso la salvezza promessa da Dio e realizzata in Gesù Cristo». Per tale ragione teologica e spirituale si curi, nella preparazione dello spazio sacro e durante le celebrazioni, la presenza e l’uso della luce.