6 gennaio
Epifania del Signore

Figli carissimi, ammaestrati da questi misteri della grazia divina, celebriamo nella gioia dello Spirito il giorno della nostra nascita e l’inizio della chiamata alla fede di tutte le genti. Ringraziamo Dio misericordioso che «ci ha messo in grado di partecipare alla sorte dei santi nella luce (Col 1,12)».

 (San Leone Magno, Ufficio delle letture, Seconda lettura)

La solennità dell’Epifania del Signore, opportunamente collocata nel tempo di Natale, è uno sguardo aperto sul mistero della salvezza offerta a tutti i popoli. I Magi, guidati dalla stella, giungono da Colui che è la luce del mondo, Gesù Cristo Re, Signore e Salvatore. La Chiesa, in “viaggio” lungo i sentieri del tempo, è sorretta dalla speranza che “come i santi Magi possa trovare, al termine del suo cammino, con immensa gioia, Cristo luce dell’eterna gloria” (cf. Benedizione nell’Epifania del Signore).

Giornata mondiale dell’infanzia missionaria (6 Gennaio)

Nella solennità dell’Epifania del Signore ricorre la Giornata mondiale dell’infanzia missionaria. Attraverso la preghiera, l’annuncio di Cristo a tutti i popoli e il coinvolgimento delle nuove generazioni, la Chiesa continua la sua opera missionaria, così come il Signore stesso le ha comandato (per il Rito della benedizione dei bambini nel tempo di Natale, cf.  Benedizionale pag. 251-255).

Indicazioni per la celebrazione eucaristica

Oltre a quanto indicato precedentemente per la celebrazione eucaristica della solennità dell’Epifania del Signore, si ricorda quanto segue:

Dopo la proclamazione del Vangelo, il diacono, il sacerdote o un altro ministro idoneo può dare l’annunzio del giorno della Pasqua (MR, pag. 1047.1106). La pienezza dell’Epifania, della manifestazione di Dio, si avrà negli eventi pasquali. In questo contesto, la manifestazione del Signore ai Magi appare come il primo atto di una sequenza di epifanie-manifestazioni che sono il tessuto dell’intera esistenza terrena di Cristo. Egli, la luce del mondo, è la meta finale della storia, il punto di arrivo di un esodo, di un provvidenziale cammino di redenzione, che culmina nella sua morte, risurrezione e ascensione al cielo. Per questo, nella solennità dell’Epifania, la Liturgia prevede l’annuncio della Pasqua.

Si utilizza il prefazio dell’Epifania (Cristo luce di tutti i popoli, MR, pag. 319);

Se si utilizza il Canone Romano è previsto il Communicantes proprio (MR, pag. 384): «In comunione con tutta la Chiesa, mentre celebriamo il giorno santissimo nel quale il tuo unigenito Figlio, eterno con te nella gloria divina, si è manifestato con la vera nostra carne in un corpo visibile, ricordiamo e veneriamo anzitutto lei, la gloriosa e sempre vergine Maria, Madre del nostro Dio e Signore Gesù Cristo»; se si utilizzano le preghiere eucaristiche II e III è previsto il ricordo proprio (MR, pag. 398.408): «Ricordati, Padre, della tua Chiesa diffusa su tutta la terra e qui convocata nel giorno in cui il tuo unico Figlio, eterno con te nella gloria, si è manifestato nella nostra natura umana»;

Si suggerisce:

la benedizione solenne “dell’Epifania del Signore” (MR, pag. 430);

la venerazione dell’immagine del Bambino al termine della celebrazione eucaristica

Monizione introduttiva

Il popolo che camminava nelle tenebre, come è stato annunciato nella santa notte di Natale, ha visto una grande luce e su coloro che camminavano nelle tenebre e nell’ombra di morte una luce si è levata (cf. Is 9,1). La solennità odierna evidenzia l’estensione universale di questa luce che raggiunge, guida, conferma tutti i popoli. La Chiesa, offrendo al Cristo la sua adorazione e la sua lode nella liturgia eucaristica, è colmata di gioia e diviene essa stessa stella che guida ed orienta il cammino di chi, con cuore sincero, si mette alla ricerca di Gesù.